Description
Fin dal XIX secolo i Conti di Sambuy, influenzati dalla vicinanza geografica alla Francia e alla sua produzione vinicola, iniziarono la coltivazione di alcuni vitigni francesi in Piemonte – in particolare Pinot Nero e Chardonnay – con l’obiettivo di produrre spumanti sul modello di quelli dello Champagne. Il Conte di Sambuy, il Sig. Boschiero e il Conte Vistarino importarono dalla Champagne le barbatelle dei due vitigni insieme a Carlo Gancia. Carlo Gancia, nel 1850, fu colui che maggiormente si adoperò per instaurare nel territorio la coltivazione dell’uva francese. Convinto che il territorio piemontese fosse ottimale per la coltivazione e la produzione di uve dedite alla spumantizzazione, iniziò un periodo di intenso lavoro e sperimentazione, coltivando Pinot Nero e Chardonnay principalmente nella zona di Canelli. L’attività di ricerca di Carlo Gancia, volta a selezionare le migliori uve da destinare a un prodotto prestigioso, è stata all’origine della sperimentazione odierna alla base della produzione dell’Alta Langa. Convinte della necessità di portare sul mercato uno spumante brut prodotto con uve esclusivamente piemontesi e altamente selezionate, a partire dal 1990 le “Sorelle” dello spumante Cinzano, Contratto, Fontanafredda, Gancia, Martini & Rossi, Riccadonna e Vini Banfi crearono l’associazione “Tradizione Spumante”, scegliendo di intraprendere un percorso comune di ricerca e indagini con il supporto dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Asti, che conducesse alla produzione e commercializzazione di uno spumante elegante ed esclusivo. Nel 1994 alla Contratto subentra la Barbero1891 e nel 1999 aderisce anche la Giulio Cocchi con sede in Asti, e poi Vigne Regali, Giovanni Bosca ed infine Ettore Germano e Valter Bera.
Il metodo di spumantizzazione dello spumante Alta Langa Brut DOCG 2014 è il Metodo Tradizionale Classico, con durata della fermentazione in bottiglia di almeno 40 giorni e successiva permanenza sui lieviti di almeno 30 mesi a temperatura controllata. La spremitura molto soffice avviene tramite la pressa Marmonnier nelle cantine storiche di inizio Ottocento – facenti parte del paesaggio vitivinicolo riconosciuto nel 2014 dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità – dove solo il cuore del mosto viene vinificato. Il mosto per singola pressata e partita viene fatto fermentare sia in barriques che in vasche d’acciaio a temperatura controllata fino al momento della preparazione della cuvée e al successivo tiraggio per la seconda fermentazione in bottiglia. I vitigni utilizzati per la produzione sono Pinot Nero e Chardonnay. Nel calice è di colore giallo paglierino chiaro con riflessi verdognoli dovuti allo chardonnay di alta collina. Ha un perlage fine, ricco e persistente. Al naso esprime un insieme di sentori dolci come la crosta di pane, il lievito e la frutta secca, con alcune note floreali. In bocca l’assaggio è pieno, ricco, con buona sapidità e struttura, fragrante, cremoso, con un finale equilibrato tra gli elementi e di buona persistenza aromatica.
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